contratto di telefoniaQuando si ha a che fare con i contratti telefonici, e più nello specifico della disdetta del contratto di telefonia fissa, bisogna sempre prestare molta attenzione alle procedure da seguire e alla normativa vigente, in modo da non fare errori che potrebbero compromettere il futuro passaggio ad un altro operatore o la recessione stessa. Ma quali sono queste procedure? Niente di troppo complicato, andiamo a scoprirlo.

Per disdire il proprio contratto telefonico, basta infatti scrivere una lettera di recesso (o, in alternativa, compilare il modulo messo a disposizione dalla compagnia) nella quale inserire tutti gli estremi del contratto e i dati utili per la disdetta. La lettera deve essere quindi spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. L’invio via raccomandata è indispensabile: la consegna a mano o l’invio via fax sono semplici azioni aggiuntive che non possono sostituirsi al mezzo postale. Assolutamente niente mail.

Tutto ciò è previsto dalla Legge 40/2007, riguardante proprio i contratti con operatori di telefonia, reti televisive e comunicazione elettronica. Il Decreto Bersani (così è conosciuta tale legge) parla esplicitamente del diritto del contraente di recedere in qualsiasi momento dal contratto senza nessun vincolo, consentendogli inoltre di passare ad altro operatore senza dover affrontare costi aggiuntivi o ritardi per il passaggio.

Secondo la Legge 40, la procedura descritta poco fa deve essere eseguita ogni qual volta si decida di interrompere la propria utenza prima della fine del contratto stipulato, stando bene attenti però alle tempistiche di preavviso previste di solito nel contratto. È proprio questo il punto fondamentale: la procedura, di per sé, non è affatto complicata, ma il contratto stipulato precedentemente può porre dei vincoli che se non rispettati possono portare, nonostante la disdetta, anche al pagamento della quota prevista. Sta al contraente rispettare tutti gli accordi e rescindere il contratto con le tempistiche giuste. È utile a tal fine, conservare sempre la documentazione relativa al contratto, così da evitare di sbagliare in caso di controversie.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come muoversi. Come già detto, basta redigere una lettera di disdetta. I moduli prestampati delle varie compagnie telefoniche hanno lo stesso identico valore, ma nel caso voleste seguire un metodo più classico, ecco gli elementi che non possono mancare nella lettera, pena la validità della stessa. Prima di tutto deve essere riportato con esattezza l’indirizzo esatto della sede centrale della compagnia telefonica, non quello dell’agenzia o della filiale presso la quale è stato stipulato il contratto.

Si devono poi obbligatoriamente citare la legge di riferimento, la 40/2007 di cui abbiamo appena parlato, e il numero di contratto con relative coordinate. Si tratta dell’unica parte tecnica della lettera. Seguono poi la richiesta stessa e i dati del contraente. Per qualsiasi dubbio, basta contattare la compagnia stessa. Quest’ultima è un’opzione vivamente consigliata: nonostante l’esistenza di una legge ben precisa, le varie procedure possono variare leggermente da compagnia a compagnia e alcuni dati necessari per alcune di loro potrebbero non essere gli stessi delle altre. Una telefonata ci eviterà di incorrere in sanzioni previste nelle clausole contrattuali non presenti nella legge di riferimento.

Un’ultima nota sul passaggio ad un altro operatore. Il Decreto Bersani prevede infatti particolari agevolazioni per chi decide di passare ad un’altra compagnia. In questo caso diventa tutto molto più semplice: il contraente dovrà solo presentare la richiesta alla nuova compagnia, che si occuperà quindi di contattare quella attuale per procedere a tutte le pratiche di migrazione della linea. Il tempo limite viene stabilito dalla legge e sempre secondo la normativa vigente la compagnia attuale non può negare il passaggio del numero e la disdetta.

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